La “bonifica” della lingua italiana durante il Ventennio fascista

La ” bonification ” de la langue italienne pendant le fascisme.
manifesto con scritta: qui si parla soltanto italiano

di Gabriele Scarparo

Durante il Ventennio fascista furono molteplici le misure attuate dal governo in chiave xenofoba. Alcune di esse riguardarono la stessa lingua italiana che fu oggetto di una vera e propria campagna volta a purificarla dalle influenze provenienti dall’estero.

Se mai vi siete chiesti qual è la differenza tra un sandwich e un tramezzino, tra un hotel e un albergo o tra un croissant e un cornetto, la risposta va cercata in ambito linguistico o per essere più precisi nella politica linguistica attuata da Mussolini durante tutto l’arco temporale dell’esperienza fascista.

Già pochi mesi dopo la marcia su Roma il governo italiano emanò i primi atti ufficiali volti a contrastare l’uso di parole straniere nella vita quotidiana. Il regio decreto dell’11 febbraio 1923, relativo all’applicazione della tassa sulle insegne commerciali, prevedeva ad esempio una tassazione «in misura quadrupla» per quelle che avessero presentato parole non italiane.

Iniziò in questo modo una delle più curiose e pericolose battaglie mussoliniane: curiosa perché combattuta su un terreno non convenzionale; pericolosa perché si accompagnò ad una sempre maggiore ostilità nei confronti delle usanze e della cultura dei popoli stranieri che culminò nell’italianizzazione forzata di cognomi e vie, nonché nella chiusura di istituti bilingue, giornali e centri culturali non italiani.

La bonifica della lingua, sostenuta da una larga massa di intellettuali e quotidiani, prese di mira persino i numerosi dialetti della penisola, considerati un ostacolo nella strada che conduceva alla costruzione dell’identità (fascista) italiana.

Eredità di questa battaglia culturale sono alcune parole introdotte in quel periodo in sostituzione di altre di uso comune ma di origine straniera. Diverse tra esse sono in uso ancora oggi nel vocabolario degli italiani. Alcuni esempi:

  • acquavite (in sostituzione di whisky)
  • albergo (hotel);
  • allibratore (bookmaker);
  • amaro (bitter);
  • cornetto (croissant);
  • incartamento (dossier);
  • pallacanestro (basket);
  • pellicola (film);
  • regista (règisseur);
  • tramezzino (sandwich).

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La ” bonification ” de la langue italienne pendant le fascisme.

Pendant les vingt ans de la période fasciste, le gouvernement mit en œuvre de nombreuses mesures à caractère xénophobe. Certaines d’entre elles concernaient la langue italienne elle-même, qui faisait l’objet d’une véritable campagne de purification des influences étrangères.

Si vous vous êtes déjà demandé quelle était la différence entre un sandwich et un tramezzino, entre un hôtel et un albergo, ou entre un croissant et un cornetto, la réponse se trouve dans le domaine de la langue, ou pour être plus précis dans la politique linguistique mise en œuvre par Mussolini tout au long de l’expérience fasciste.

Quelques mois déjà après la marche sur Rome, le gouvernement italien publia ses premières mesures officielles pour lutter contre l’utilisation de mots étrangers dans la vie quotidienne. L’arrêté royal du 11 février 1923 relatif à l’application de la taxe sur les enseignes commerciales, par exemple, prévoyait une imposition “quadruple” des enseignes comportant des mots non italiens.

C’est ainsi que commença l’une des batailles les plus curieuses et les plus dangereuses de Mussolini : curieuse parce qu’elle se déroula sur un terrain non conventionnel ; dangereuse parce qu’elle s’accompagna d’une hostilité toujours plus grande à l’égard des coutumes et de la culture des peuples étrangers, qui culmina avec l’italianisation forcée des noms de famille et des rues, ainsi que la fermeture des instituts bilingues, des journaux et des centres culturels non italiens.

La bonification de la langue, soutenue par une grande masse d’intellectuels et de journaux, visait même les nombreux dialectes de la péninsule, considérés comme un obstacle sur la route de la construction de l’identité italienne (fasciste).

Cette bataille culturelle a laissé en héritage certains mots introduits pendant cette période noire et toujours utilisés aujourd’hui dans le vocabulaire des Italiens. Quelques exemples :

  • acquavite (en remplaçant whisky)
  • albergo (hotel);
  • allibratore (bookmaker);
  • amaro (bitter);
  • cornetto (croissant);
  • incartamento (dossier);
  • pallacanestro (basket);
  • pellicola (film);
  • regista (règisseur);
  • tramezzino (sandwich).

©All Rights Reserved

TRA RIMOZIONE E OBLIO

LA MEMORIA STORICA ITALIANA DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE
Autore:
Gabriele Scarparo
Editore:
LuoghInteriori
Collana:
Saggi Li
Anno edizione:
2022
In commercio dal:
20 aprile 2022
Pagine:
146 p., Brossura
EAN:
9788868643430
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